Buonanotte ai sognatori nasce nell’agosto 2015 dalla matita di Gaia Miacola e dalla penna di Antonella Petrera, quasi per gioco, intorno al desiderio di raccontare.
Storie facili per adulti e bambini, che spesso abitano la stessa persona, che si incontrano davanti ad un disegno e ad una narrazione, storie buffe come certi buffi episodi quotidiani. Storie leggere come una passeggiata, con quel pizzico di poesia che a ben guardare si trova proprio dietro l’angolo.
Più la storia è semplice, più l’adulto può trovarvi uno spunto per la propria, di storia, quella a venire o quella che già è. Più la storia è essenziale, più il bambino percorre le curve dei disegni con le dita e della propria fantasia con l’animo, senza alcuno scopo se non quello del gioco.
La redazione si arricchisce fin da subito, ed è composta da artisti professionisti, da professionisti e artisti.
Il progetto si evolve man mano che nascono le storie.
Le menti sono continuamente a lavoro rispondendo alla chiamata di quelle cose belle che chiedono di ingrandirsi.
La vita prende, la vita chiede e pone domande alle quali non sempre abbiamo risposte.
La creatività viene in aiuto ad ognuno.
Le soluzioni e le risposte a volte occorre crearle.
Le storie, come specchi, svelano immagini e riflessi di realtà possibili.
Raccontare una storia a sé stessi può suggerire quello sguardo che aiuta a vedere ciò che è e ciò che altro può essere in un orizzonte di salvezza che sta tutto dentro una pagina.
Controindicazioni: dolente nostalgia solo per chi non sa riconoscersi bambino.

Gaia Miacola disegna mondi nel mondo.
Il suo riccioluto intelletto saltella tra grotte carsiche e nuvole effimere e la sua matita è impazzita da tempo.
Lei non intende assolutamente porre rimedio a tale follia.
Antonella Petrera scrive storie e immagina cose.
Vive in Puglia con i suoi figli, in una magnifica terra di funghi, rocce e falchi.
La sua casa è il suo castello e la sua penna la sua bacchetta magica.
Donato Simone Frigotto incontra storie che cambiano e fanno luce, come prismi sui muri.
Abita vicino ad un campo di granturco dove ci passa anche il fiume.
Ascolta, comunica, e adesso scrive. Sa fare trappole
intelligenti e trabocchetti efficaci, e proprio per questo di lui ci si può fidare.
Gioca a scacchi facendo solo sette mosse. Di solito fa vincere.
Roberta Zambetta ha gli occhi che guardano storie, mille scaffaletti nella mente, alcuni molto molto ordinati, altri esplosivi. Incontra le persone lasciando segni, e accogliendo i loro segni. Abita in un gruppo di scrittura ogni minuto possibile, e anche ogni minuto impossibile.